Che cosa c’è di diverso tra gli amori che si esauriscono in breve tempo e l’amore della vita?
All’interno della nostra società, esiste e resiste la romantica idea dell’esistenza del “principe azzurro”, cioè quell’uomo (e viceversa vale anche per i maschietti) con cui riuscire a vivere felici e contenti (cit.) per il resto della propria vita.
Questa immagine attinge sicuramente da un passato romantico e fiabesco, oggi ormai lontano. Ma nonostante questo le relazioni d’amore di lunga durata continuano ad esistere.
Qual’è il loro segreto?
Che cosa c’è di diverso tra gli amori che si esauriscono in breve tempo e l’amore della vita?
Spesso gli amori adolescenziali hanno proprio la caratteristica di essere molto intensi, passionali ma di breve durata. Durano il tempo che i partner non finiscono di scoprirsi, di imparare cose nuove sull’altro. Poi inizia a scemare l’attrazione fisica. Questo è un fenomeno naturale, perché le persone sono un campione di adattabilità. Gli esseri umani riescono ad abituarsi a tutto, fa parte della nostra biologia. Ci si può fidanzare con la donna più bella del mondo ed essere tremendamente eccitato dal suo corpo, ma dopo qualche tempo, quell’eccitazione diventerà più flebile e altre ragazze, magari meno attraenti, sembreranno partner sessuali migliori. Si può scegliere un uomo perché è adorabile il modo di porsi, è amato e apprezzato da tutti, ama stare al centro dell’attenzione e gestisce bene le situazioni, ma dopo qualche tempo, il suo carattere così estroverso sembrerà quasi noioso.
Questi sono esempi, utili però a spiegare che quando siamo sottoposti a uno stimolo ripetuto nel tempo finisce che ci abituiamo a esso. Non è una cosa negativa, l’abitudine è la sorpresa che cede il posto alla conoscenza. All’inizio di ogni relazione tutto è nuovo, tutto è sorpresa. Ma via via che l’intimità cresce, diventiamo sempre più consapevoli dei gesti, dei comportamenti e del corpo del partner. Una coppia riesce a stare insieme per molto tempo quando riuscirà a continuare a sorprendersi.
La differenza tra gli Amori adolescenziali e un Amore maturo è proprio la capacità di rinnovarsi. Nel primo caso si ha sempre bisogno di alimentare il proprio amore di sorpresa dell’altro, quando ci si abitua, finisce. Solo se i partner riescono a tramutare questa conoscenza reciproca nella base su cui costruire insieme un futuro, l’amore può trasformarsi in amore maturo. Tramite la conoscenza reciproca, ognuno dei partner sa cosa può dare all’altro e sa cosa può ricevere dall’altro. È così possibile strutturare una progettualità comune nel futuro.
L’impegno congiunto verso un fine comune è molto eccitante. È lavoro di squadra, è complicità, è divertimento e non ultimo, è di nuovo sorpresa. Una sorpresa diversa, dove non si è spettatori di cosa fa l’altro per stupire bensì si lavora insieme per stupirsi.
Chi, nonostante l’età, non sia riuscito ad uscire dagli schemi di un amore adolescenziale, cioè dal costante bisogno di venire sorpreso dal suo partner, spesso afferma: “Non c’era più quel non so che”, “il rapporto era diventato noioso”, “non c’era più attrazione”, frasi con le quali giustifica la fine di una relazione. Dietro queste affermazioni, spesso si nascondono momenti evolutivi critici non risolti che rendono difficoltoso vivere la relazione con il partner in una dimensione adulta con una progettualità rivolta al futuro.
Questo non vuol dire che la progettualità è sufficiente per salvare una coppia in crisi.
Il punto è molto semplice, ci si abitua a tutto del proprio partner, alla sua bellezza, alla sua simpatia, ai suoi scherzi, persino alle sue sorprese.
Quindi, tutte queste caratteristiche necessarie per creare la prima attrazione non sempre durano nel tempo. Quello che non finisce mai è la progettualità perché è l’unica qualità costruisce qualcosa, e che permette di farlo insieme.
Ogni cosa che costruisci con il tuo partner è la base per un nuovo progetto.
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