CONFUSIONE TRA I BISOGNI DEI FIGLI e I BISOGNI INFANTILI DEI GENITORI
- Dr. Vito Leone
- 23 mar 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 27 ott 2020
Sia i genitori, sia i figli sono persone ed in quanto tali ognuna con dei propri bisogni. Persone seppur molto vicine tra loro, ma con identità diverse.

Sia i genitori, sia i figli sono persone ed in quanto tali ognuna con dei propri bisogni.
Risulta utile dunque tracciare un confine tra queste persone, seppur molto vicine, ma tra loro con identità diverse.
Nonostante spesso l’età media di un genitore è posta nella fascia dell’adultità, è possibile tuttavia che alcune istanze psicologiche problematiche legate al passato possano essere rimaste incistate, causando in questo modo dei conflitti intra-psichici che possono rendere difficoltosa la gestione di alcune aree o tematiche, causare dei problemi relazionali o di adattamento.
In generale i genitori sono considerati fonte di protezione, rassicurazione, accoglienza e amore incondizionato. Nella realtà però non sempre la strada che si percorre è priva di difficoltà, perciò è possibile distinguere genitori sufficientemente maturi e genitori purtroppo affetti da problemi psicologici, da nodi esistenziali irrisolti, da dipendenze e da patologie psichiatriche, situazione molto diffusa più di quanto si possa immaginare. I primi hanno alte probabilità di allevare i loro figli amandoli in modo nutriente e responsabile, riconoscendoli come esseri viventi a se’ stanti, i secondi manifestano ogni giorno nella relazione con i figli il loro disagio sotto forma della manipolazione affettiva.
Coloro che pur essendo genitori, vivono nella relazione con i figli le loro ferite infantili, si caratterizzano per un alto grado di immaturità che crea un clima emotivamente tossico nella famiglia.
La profonda confusione tra i bisogni dei figli e i bisogni infantili dei genitori che si comportano ancora come bambini con la loro prole, è alla base del processo di manipolazione affettiva che si innesta sul bisogno di accudimento che ogni bambino prova.
Un bambino ha bisogno della presenza e dell’assistenza di almeno un adulto per fare fronte ai propri bisogni. Il genitore in quanto adulto deve adeguarsi alle esigenze dei figli e non viceversa. I bambini hanno bisogno di sentirsi amati, l’amore deve essere manifestato in modo chiaro, non ambiguo, con parole e gesti coerenti tra loro, la comunicazione verbale e non verbale deve essere concorde.
Il sentimento più importante che un bambino può e deve provare è la fiducia in se stesso che affonda le sue basi nell’amore e nella certezza di una base sicura. I figli che non si sentono amati, non attribuiscono la mancanza di amore ai genitori ma a se stessi, sentendosi inadeguati rispetto alle aspettative che il genitore ha su di loro ed in colpa di avere fatto qualcosa che ha portato il genitore ad allontanarsi. Pur di ricevere amore un bambino arriva a negare le proprie emozioni, ad adeguarsi a tutti i tipi di richieste dei genitori, riducendosi a mendicare l’amore.
L’appagamento delle aspettative genitoriali influenza enormemente il figlio fin dalla primissima infanzia. I bambini non amati cercano in ogni modo di rendere felici i genitori, adeguandosi alle loro richieste e modificando il proprio sentire nella speranza di essere riconosciuti. Questi “bambini ammaestrati” (cit. Kathya Bonatti) rimarranno legati ai genitori solo compiacendoli ed illudendosi attraverso la dipendenza di essere amati.
Quest’ultima potrà risultare la tematica ridondante nella vita di questa persona, che sostituirà l’oggetto del proprio amore, cioè il genitore, con una sostanza o un comportamento di dipendenza.
La psicologa Kathya Bonatti distingue due tipi di cause all’origine delle ferite emotive di un bambino:
CAUSE OMISSIVE
Si intendono mancanze, assenze, carenza di attenzioni riscontrabili sin dalla nascita, mancanza di cure igieniche che comportano sofferenze e ferite nei bambini. Tra queste cause si annovera anche l’assenza di contatto, calore, carezze, scarso o nessun ascolto, prestare poca attenzione, non sostenerli nelle loro scelte e non sottolineare il loro valore. Tutto questo crea dei veri “buchi emotivi” che vanno a minare l’autostima del figlio.
CAUSE COMMISSIVE
Sono comportamenti di natura violenta sia fisica che psichica messi in atto volontariamente. Le violenze psicologiche sono quelle che vengono attuate senza forza fisica ma il cui effetto e’ altrettanto devastante, sono esercitate attraverso la comunicazione verbale e non verbale, punizioni, denigrando i figli con il sarcasmo, l’ironia, sminuendo i loro obiettivi e sforzi, facendo paragoni, riversando su loro la propria insoddisfazione e rabbia.
Solitamente non è possibile mostrare a qualcuno una strada che ancora non si è percorsa, ugualmente un genitore con disagio psicologico non potrà che percorrere e quindi mostrare al figlio solo quelle strade che lui stesso conosce.
Con un percorso psicologico mirato sull’adulto, sul genitore, è possibile individuare i nuclei problematici su cui lavorare affinché la generazione successiva possa percorrere nuove strade.
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