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Immagine del redattoreDr. Vito Leone

DIPENDENZE, TOSSICO-DIPENDENZE E DINAMICHE FAMILIARI

Classificazione delle differenti tipologie di tossicomanie utilizzabile anche nei confronti di situazioni con dipendenze comportamentali o “nuove dipendenze”.



Indipendentemente da quale sia il comportamento di dipendenza o la sostanza d'elezione scelta, il meccanismo psicologico generale che porta una persona ad avere un problema di dipendenza è lo stesso. Nel modello sistemico le radici ed il consolidamento delle dipendenze vengono individuate nelle dinamiche familiari.

Secondo Cancrini e La Rosa (2001) le tossicodipendenze sono una forma di presentazione dei problemi di svincolo e delle difficoltà di individuazione rispetto alla famiglia di origine, cioè vi è una difficoltà dell'individuo dipendente a crescere, ad evolversi nei propri compiti vitali, allo stesso tempo sia perché egli rinuncia sia perché gli viene implicitamente impedito.


Sono state individuati diversi criteri per la classificazione delle dipendenze, trasversali, che mirano a descrivere elementi ridondanti e di funzionamento, definendo 4 categorie di tossicomanie che la persona può sviluppare.


  • l’organizzazione e il modello comunicativo della famiglia del tossicodipendente;

  • l’organizzazione psicologica che descrive i tratti del carattere e la personalità del tossicodipendente;

  • le caratteristiche dei comportamenti di assunzione della sostanza elettiva;

  • le modalità di rapporto che il tossicodipendente e/o i suoi familiari tendono a stabilire con gli operatori e/o con i servizi che si occupano di loro;

  • le forme e il decorso di intervento terapeutico.



Ne sono risultate 4 principali categorie di tossicomani:

A. Tossicomanie traumatiche

B. Tossicomanie di area nevrotica

C. Tossicomanie di transizione

D. Tossicomanie sociopatiche



A - Tossicomanie TRAUMATICHE

Figlio ritenuto esemplare, ma abituato a tenere per sé i propri problemi, che crolla, diventando tossicodipendente, di fronte all’esperienza di un grave trauma.

Nella maggior parte dei casi si tratta di adolescenti che hanno da poco definito la loro identità, o di giovani adulti non impegnati sentimentalmente o solo di recente impegnati in una relazione di coppia, la cui nuova rete di relazioni è inadeguata al momento del bisogno creato dal dolore e dal lutto. Lo sviluppo della tossicodipendenza avviene in breve tempo. La sostanza diventa di colpo il centro di tutto proteggendo l’individuo da una situazione di panico e di sofferenza molto violenta. Il comportamento teatrale e autodistruttivo: il tentativo non è quello di ricevere piacere, ma di stordirsi.

E' indicato un lavoro individuale sulla tematizzazione e la verbalizzazione del lutto.


B - Tossicomanie di AREA NEVROTICA

La struttura familiare in cui si sviluppa questo tipo di tossicodipendenza prevede:

- coinvolgimento forte di uno dei genitori (solitamente quello di sesso opposto) nella vita e nella tossicodipendenza;- ruolo periferico dell’altro genitore;

- evidenza di quella che viene definita “triangolo perverso”, ossia l'alleanza non dichiarata tra un genitore e un figlio contro l'altro genitore.

- debolezza dei confini tra i sottosistemi che definiscono la gerarchia familiare. Si può assistere ad una vera e propria inversione nelle funzioni di genitore e di figlio.

- lo sviluppo di una polarità che definisce la figura del figlio tossicomane come “cattivo” in rapporto ad un altro figlio “buono”;

- un modello comunicativo caratterizzato dalla contraddittorietà dei messaggi, dalla rapidità e dalla violenza di sviluppo dei messaggi.


Tossicomania caratterizzata dalla connotazione depressiva dell’abitudine (assenza di elementi relativi al “piacere”) e dall’atteggiamento dimostrativo con provocazioni spesso rivolte a coloro che vengono percepiti responsabili.

Il lavoro deve essere centrato sin dall’inizio sul controllo dei comportamenti sintomatici attraverso la costituzione di un fronte unito da parte dei genitori.


C - Tossicomanie di TRANSIZIONE

Ampia utilizzazione di meccanismi nevrotici e psicotici.

- stato ipomaniacale o maniacale caratteristico dei primi anni chiamata “luna di miele” con la sostanza;

- importanti e ripetuti stati depressivi in fasi successive della tossicodipendenza;

- difficoltà a collegare l’evoluzione della tossicodipendenza con fatti specifici della vita della persona;

- rischio di suicidio, soprattutto quando il ricorso alla droga viene bruscamente interrotto;

- tendenza al mantenimento nel tempo di una dipendenza (affettiva, organizzativa, economica) dalla famiglia d’origine;

- rischio di ricadute


Interessanti analogie con le famiglie con problemi di svincolo.

Estrema difficoltà comunicativa all'interno della famiglia.

Perenne stato di insoddisfazione circa la relazione.

Genitori coinvolti nella tossicodipendenza o nella vita del figlio/a.

Presenza “membro prestigioso” come nelle famiglie psicotiche.

Tossicomania molto difficile da trattare. Trattandosi di problemi di svincolo l’indicazione è quella del lavoro con l’intera famiglia.


D – Tossicomanie SOCIOPATICHE

Evidenza di comportamenti antisociali prima dello sviluppo della tossicodipendenza e della presenza di condizioni di svantaggio sociale e culturale;

- atteggiamento di sfida del tossicodipendente che si comporta con la freddezza e la provocazione di una persona incapace di amare e dalla sua percezione di un ambiente ostile intorno a sé;

- distacco con cui parla della sua abitudine, dalla frequenza di poli-tossicomanie e dalla sottovalutazione degli effetti della droga.

Famiglie multi-problematiche.

Difficoltà scolastiche e scontro con le regole durante l’adolescenza.

I ruoli tra genitori e figli non sono ben definiti come neppure i confini tra i sottosistemi. I cui membri si muovono come se fossero isolati tra loro, senza alcuna reciproca e apparente interdipendenza. Vita da marginale, carriera deviante o istituzionalizzazione cronica.

Più passaggi terapeutici possono portare ad un intervento in comunità in cui colmare le gravi carenze a livello di rapporti sociali e familiari.


Tali categorie sono inquadramenti diagnostici rappresentativi e rappresentano un prototipo. Nella maggior parte dei casi reali, come per tutte le patologie, non c'è una corrispondenza precisa alla descrizione di categoria, possono esserci dunque elementi misti appartenenti a più di una descrizione.




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Bibliografia tratta da:

– Cancrini L., (1982) Quei temerari sulle macchine volanti, La Nuova Italia Scientifica, Roma;

– Cancrini L., La Rosa C.; Il vaso di Pandora (1991)

– Cancrini L., Mazzoni S.(1991) Famiglia e droga: dall’autoterapia alla richiesta di aiuto, in M. Malagoli Togliatti, U. Telfener (a cura di) Dall’individuo al sistema, Bollati Boringhieri, Torino;

– Bowlby J. (1973) Attachment and Loss, vol. 2: Separation, Basic Book, New York, (trad. it.: Attaccamento e perdita, vol. 2: La separazione dalla madre, Bollati Boringhieri, Torino, 1975).

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