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Immagine del redattoreDr. Vito Leone

EMOZIONI - LA PAURA

Aggiornamento: 30 set 2022

La paura è uno stato emotivo di repulsione e di apprensione in prossimità di un vero o presunto pericolo.


 

😨 Iniziamo il nostro viaggio attraversando la tappa della PAURA, un’emozione che non vorremmo provare, ma che è preziosa per la sopravvivenza.

Ci segnala un pericolo e accende immediatamente le reazioni di difesa per metterci in salvo: la fuga, l’attacco, l’immobilità, nelle sue forme di immobilità tonica (freezing) o immobilità collassata (faint, la finta morte).


La reazione si genera nella parte più antica del nostro cervello e attraverso il tronco encefalico trasmette al corpo i segnali necessari alla difesa: frequenza cardiaca e respiratoria, attivazione dei muscoli, l’aumento della sudorazione, reazioni vagali.

Tutto questo ci supporta nella prima reazione difensiva e solo in un secondo momento si attiverà la neocorteccia che cercherà di dare significato a quello che sta succedendo e attiverà risposte più complesse di soluzione al problema (problem solving).


Questo è ciò che accade in modo naturale e fisiologico. Non solo per eventi estremi, ma anche per situazioni di vita quotidiana, in un continuum che va dalla preoccupazione al terrore, da una bassa intensità ad alta intensità.


Quando invece si rilevano blocchi o modalità disfunzionali?


1. Se non ascoltiamo i segnali della paura possiamo trovarci in situazioni a rischio (individuali, relazionali, sociali), incapaci di attivare modalità di auto-tutela. Ritrovo qui, per esempio, persone che hanno una soglia di tolleranza al dolore (fisico e psichico) molto alta, oppure persone che mettono in archivio i segnali di malessere, fino a quando l’archivio è saturo e segnala il disagio attraverso sintomi e somatizzazioni nel corpo.


2. Se fatichiamo a gestire la paura e le reazioni sono intense e poco regolate possiamo sviluppare sintomi d’ansia o di panico, nel circolo vizioso del pensiero catastrofico che può presentarsi in molte situazioni di vita quotidiana, anche di modesta entità. Ritrovo qui, per esempio, persone che hanno vissuto in un clima relazionale di ansia eccessiva o, al contrario, di scarsa rassicurazione da parte degli adulti.


3. Se i meccanismi e le reazioni della paura si attivano fortemente in presenza di stimoli esterni o anche di sensazioni interne particolari e specifiche, o si manifestano con incubi o flashback, possiamo trovarci di fronte a un disturbo da stress post-traumatico (PTSD), che si manifesta a seguito di eventi fortemente traumatici che la mente non ha ancora completamente elaborato.


Cosa fare di fronte a questi blocchi o difficoltà di gestione della paura?


🔸 Prestare attenzione alla bussola emotiva interna, con maggiore consapevolezza e ascolto, è il primo passo.

🔸 Utilizzare strategie di gestione e risorse di stabilizzazione è il secondo passo: esercizi di respirazione, mindfulness, yoga, attività fisica, risorse relazionali.

🔸 Chiedere aiuto, intraprendere un percorso di psicoterapia, per sciogliere nodi più complessi e profondi.


Guardando la tua bussola emotiva, ascolti i segnali della paura e te ne prendi cura?




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