Torniamo ad ascoltare il mare
Da una parte c’è chi è orientato sull'organicismo, dall'altro lato c'è chi riconosce il sintomo come l'effetto di una causa psichica.
Generalmente emergono 2 principali approcci alla cura delle patologie psichiche.
Da una parte c’è chi è orientato sull'organicismo, cioè coloro per cui il sintomo è il disturbo, tramite il farmaco il sintomo regredisce, ergo si guarisce. Dall'altro lato c'è chi riconosce il sintomo come l'effetto di una causa psichica su cui si può lavorare tramite la parola. Queste sembrerebbero 2 posizioni in antitesi, opposte fra loro, mentre nella pratica clinica sono e andrebbero sempre più integrate. Le figure professionali dello psichiatra e dello psicologo, nella realtà spesso già collaborano molto.
Per chiarire meglio vorrei fare un esempio figurativo:
immaginiamo di trovarci in una situazione in cui due persone volessero parlare tra loro ma il volume dell'autoradio è talmente alto che si fa difficoltà a comunicare e capirsi. La cosa più spontanea da fare è quella di abbassare il volume. Questa è la funzione del farmaco, permette di abbassare il volume.
In alcune patologie psichiche, i rumori di fondo che esse provocano, non permetterebbero al professionista che lavora con la parola (psicologo e psicologo-psicoterapeuta), di lavorare, di essere semplicemente sentito. Dunque la somministrazione farmacologica è fondamentale per poter iniziare e/o continuare un lavoro terapeutico basato sulla parola.
Viceversa, come mai alcuni psichiatri arrivano a sentire il bisogno di specializzarsi ulteriormente in psicoterapia?
Probabilmente perché da medici, hanno affinato molto le loro conoscenze su un aspetto biologico dei disturbi trattati, ma c'è un aspetto più prettamente psicologico di cui hanno solo qualche nozione ma non la piena padronanza.
Riprendendo l'esempio precedente: è come se una volta abbassato il volume dell'autoradio, non sapessero poi che dire al paziente ne l momento in cui la comunicazione ri-diventa possibile.
Una INTEGRAZIONE tra le due figure è qualcosa di auspicabile e che i professionisti seri già da molto tempo applicano.
Inoltre, la figura dello psichiatra specializzato in psicoterapia potrebbe dare adito all’idea che si possa fare psicoterapia con lo stesso professionista che prescrive i farmaci così da rivolgersi solo ad una figura professionale. Esistono bibliografie intere sul tema dell’utilità di fare un percorso terapeutico con un altra figura professionale non coinvolta nel processo farmacologico.
Come è meglio muoversi dunque? (Ulteriori indicazioni qui).
Le variabili sono tante, dipende dal tipo di disturbo o disagio vissuti dal paziente, ma spesso dividere le due attività è vantaggioso perché dall'esperienza clinica emerge che spesso molti pazienti anche farmacologici usano lo spazio di terapia per parlare degli effetti dei farmaci, difendendosi in questo modo da temi psichici magari difficili da trattare. Se le 2 figure rimangono separate invece, si possono rimandare tali obiezioni al professionista che ha prescritto quei farmaci e portare la conversazione sul tema più opportuno/funzionale in quel dato momento della terapia.
Concludendo, è noto da millenni che la virtù sta nel mezzo, cioè in una collaborazione sana e ponderata tra le figure professionali che si occupano della salute psichica.
Vuoi saperne di più?
Vuoi prenotare una consulenza o richiedere maggiori informazioni?
Bình luận