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Immagine del redattoreDott.ssa Daniela Gallicchio

SOFFRIRE PUR MANTENENDO LE REDINI DELLA REALTA'

Aggiornamento: 6 feb


Dalle origini alle nuove categorie delle nevrosi oggi





 

"Mentre nella psicosi, il contatto con la realtà esterna è perduto, il nevrotico - per quanto talora drasticamente limitato nella sua possibilità di amare e lavorare - mantiene tale contatto (Freud, 1924  nevrosi e psicosi)."

 

Le nevrosi sono condizioni morbose comuni caratterizzate da disturbi della sfera affettiva, relazionale e della personalità.


Il sintomo nevrotico è il risultato di un compromesso legato a un conflitto intrapsichico che non riesce ad essere risolto con le strategie fin ad allora utilizzate.

Sostanzialmente il soggetto nevrotico si avverte come decentrato, disarmonico rispetto a sé stesso, più o meno bloccato nei suoi desideri e nelle sue potenzialità; tale squilibrio interiore lo conduce a stabilire relazioni insoddisfacenti con gli altri.


Tale forma di disadattamento emotivo non comporta, come invece nelle psicosi, una totale o parziale compromissione del contatto con la realtà, specie per quanto riguarda le funzioni conoscitive e critiche.


Secondo Cancrini, gli individui con problemi nevrotici sono riusciti a raggiungere un buon livello di individuazione personale e sono riusciti a svincolarsi dalla famiglia di origine. In particolare, hanno attraversato più o meno con successo i primi due stadi della fiducia e dell’autonomia di base (Erickson) e hanno fatto almeno qualche progresso verso l’integrazione dell’identità e il senso di iniziativa.

 

Esistono due tipologie di nevrosi:


  1. Psiconevrosi: denominate nei primi scritti di Freud, esprimono un conflitto tra il desiderio e i meccanismi di censura e affondano le loro radici nell'età infantile del soggetto. Queste a loro volta si suddividono in due sottotipi:

 

.a) Nevrosi di transfert (si verificano quand lo spostamento degli affetti della persona su di un'altra diventa totalizzante) che comprendono:


  • Nevrosi isterica: si manifesta attraverso sintomi somatici che riguardano il sistema neurovegetativo, i quali divengono espressioni simboliche degli impulsi rimossi o comunque dei conflitti in essere (ad esempio, paralisi, contratture, problemi di deambulazione, cecità, disfagia, incontinenza, frigidità). Ad oggi questa sintomatologia rientra più comunemente nella categoria del DSM-5 dei Disturbi di Conversione;

  • Nevrosi ossessiva: essa è caratterizzata dall'aspetto ossessivo e compulsivo dei pensieri, dei sentimenti, delle idee e dei comportamenti del paziente. Nelle sue normali attività mentali egli sente intrufolarsi insistentemente idee e processi di pensiero che non riconosce come propri, che vorrebbe evitare ma non vi riesce. Per fronteggiare tali pensieri intrusivi, il paziente potrebbe mettere in atto comportamenti compulsivi che presentano frequenza ed intensità accentuate rispetto alla norma (ad esempio, lavandosi le mani ripetutamente nel corso della giornata). Il soggetto è a volte completamente assorbito da queste attività che interferiscono nella sua vita quotidiana e nel suo rendimento lavorativo, spesso portandolo a uno stato di affaticamento, d’indisposizione, di disagio. Ad oggi questa sintomatologia rientra nella categoria del DSM-5 del Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC);

  • Nevrosi fobica: essa è caratterizzata da un timore specifico, sproporzionato e irrazionale, verso oggetti, luoghi, situazioni, persone o eventi neutri che per via simbolica vengono caricati di significati spiacevoli. Il soggetto in genere comprende l’irrazionalità del suo comportamento, ma si sente spinto a evitare l’oggetto (o la situazione) che scatena la sua fobia per evitare conseguenti stati d’ansia e di angoscia. Solitamente il contenuto delle fobie riguardano temi come la morte, i cataclismi naturali, la notte, alcuni animali, ecc.; in altri casi il paziente affetto da psiconevrosi fobica teme cose che normalmente non suscitano paura, come gli spazi chiusi (claustrofobia), le grandi altezze (acrofobia), gli spazi aperti (agorafobia), il fuoco (pirofobia), animali e oggetti comuni (vetri, coltelli ecc.), oppure può temere di sporcarsi, di contaminarsi, di contrarre malattie. Ad oggi queste condizioni rientrano nel DSM-5 nella macroarea dei Disturbi d’Ansia, in particolare nelle Fobie Specifiche.



b) Nevrosi narcisistiche: l'individuo, non avendo ricevuto le cure necessarie da parte delle proprie figure di riferimento in infanzia, potrebbe compensare queste mancanze attraverso un iperinvestimento su di sé a discapito degli altri. Di conseguenza, ne fanno parte diversi disturbi che riguardano il conflitto di identità, tra cui il Disturbo Narcisistico di personalità.

 


2. Nevrosi attuali: esse riguardano conflitti da indagare nel presente, generalmente connessi, secondo Freud, all’'assenza o inadeguatezza del soddisfacimento sessuale.



Queste si suddividono in:


  • Nevrosi d’angoscia che ad oggi comprendono sia i Disturbi d’Ansia (ciò che li accomuna è la presenza di uno stato mentale caratterizzato da paura in misura abnorme per ciò che avverrà in futuro con possibili manifestazioni psicosomatiche) che il Disturbo da Attacchi di Panico (caratterizzati dall'insorgenza improvvisa di intensa paura o disagio e da almeno quattro dei seguenti sintomi psicofisici: dolore o malessere a livello toracico, senso di soffocamento, vertigini, tendenza all'instabilità o allo svenimento);

  • Ipocondria: stato di preoccupazione eccessiva per la propria salute pur in assenza di malattie organiche. Si verifica una distorsione cognitiva e percettiva delle normali sensazioni che provengono dall'interno del corpo e che vengono interpretate come sintomi di una patologia specifica.

  • Nevrastenia: pur essendo un termine attualmente in disuso, può essere utlizzato per far riferimento ad un complesso di sintomi soggettivi e obiettivi, dei quali il più importante è l’astenia, cioè una sensazione di stanchezza e di debolezza che interessa sia le attività motorie, viscerali e sia quelle puramente psichiche.

 

 

 Altre forme di nevrosi:


  • psiconevrosi depressiva;

  • forme miste (ossessione, ansia e ipocondria);

  • nevrosi da carattere: consiste nello sviluppo particolarmente accentuato, per scopi difensivi, di alcuni tratti della personalità (personalità ansioso-emotive, apprensivo-fobiche, ossessive, isteriche, ecc.).

 

In conclusione, il campo delle psiconevrosi comprende uno spettro molto ampio di condizioni, che vanno da particolari tratti della personalità a disturbi del carattere, a reazioni somatiche, fino a vere e proprie malattie che possono anche gravemente ostacolare la vita relazionale del paziente.

 

Il decorso può essere molto variabile, influenzato da fattori socio-ambientali e dalla attivazione di un trattamento terapeutico mirato.

Alcune forme hanno durata breve, di poche settimane o mesi (specie le forme reattive ad eventi traumatici), mentre in altri casi il decorso è cronico, con alternarsi di fasi di miglioramento e di peggioramento della sintomatologia; nelle personalità nevrotiche i sintomi possono persistere a volte per tutta la vita, seppure attenuandosi verso la maturità fino a scomparire.





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